Giovanni Spano

1803
1878
Archeologo
-
Caricamento in corso…
Giovanni Spano
INDICAZIONI
Le coordinate della tomba sono: Latitudine: 39.21076462195855, Longitudine: 9.124765442852777
INDICAZIONIGENITORI
FRATELLI E SORELLE
CONIUGI
FIGLI
Sarebbe davvero troppo lungo enumerare tutte le benemerenze scientifiche e civili di Giovanni Spano, canonico della cattedrale di Cagliari e archeologo sommo. Nato a Ploaghe nel 1803, dopo aver studiato nel seminario di Sassari ed essersi specializzato a Roma giunse a Cagliari nel 1834, preposto alla cattedra di Sacra Scrittura e Lingue orientali presso la locale università. La sua carriera accademica, pur fra tanti ostacoli e incomprensioni, fu delle più brillanti e si concluse con la nomina a rettore dell’Ateneo, carica che esercitò per oltre un decennio (1857-1868).
Nel 1839 aveva assunto la direzione della Biblioteca universitaria e nel 1841 fu nominato canonico della cattedrale di Cagliari. Nel 1854 divenne preside del Regio Convitto e del Collegio di Santa Teresa, sempre nella capitale sarda.
Nella sua lunga vita si occupò di cultura ad amplissimo raggio, passando dall’interesse per la lingua sarda e le tradizioni popolari a quello per l’archeologia e la storia. Fondatore dell’archeologia moderna nell’isola e autore di innumerevoli pubblicazioni, per i suoi chiari meriti nel 1871 fu nominato senatore del Regno.
Il municipio di Cagliari, a titolo di riconoscenza e onore, volle assegnargli gratuitamente l’area in cui realizzare la propria tomba. Così, sul retro della chiesetta cimiteriale, egli stesso nel 1869 fece issare su quattro colonne l’antico sarcofago di un Lucius Aurelius Graptus, che aveva appena scoperto in quelle vicinanze, apponendovi in tabula ansata questa iscrizione commemorativa:
IOHANNES SPANVS
VIVVS SIBI FECIT
LOCVS DATVS
DECVRIONVM DECRETO
XV CAL(ENDAS). AVGVSTI MDCCCLXIX
(Giovanni Spano, ancor vivo, fece per sé stesso; il luogo fu assegnato gratuitamente, per decreto dell’Amministrazione civica, il 18 luglio 1869).
L’iscrizione romana invece recita:
D(IS) M(ANIBVS)
L(VCIO) AVRELIO GRAP =
TO HOMINI BONO
VIXIT ANNIS PLVS
MINVS L EVSE =
BIA TODOTE COIVX
B(ENE) M(ERENTI) FE(CIT)
(Sepolcro dedicato agli Dei Mani. La moglie Eusebia Todote fece questo sepolcro per Lucio Aurelio Grapto, uomo buono e ben meritevole, che visse all’incirca cinquant’anni).
Dopo la morte del canonico, lungo il margine inferiore del sarcofago fu aggiunto il suo vero e proprio epitaffio:
PATRIAM DILEXIT LABORAVIT OBIIT DIE III APRILIS A(NNO). MDCCCLXXVIII AETATIS SVAE LXXV
(Amò la Patria e fu sempre operoso. Morì il 3 aprile 1878 a settantacinque anni d’età).
Il monumento è coronato da un busto ritratto del defunto, dovuto verosimilmente allo scalpello di Giovanni Pandiani.
Tra le principali pubblicazioni del canonico Giovanni Spano si ricordano: Ortografia sarda nazionale ossia Grammatica della lingua logudorese paragonata all’italiana (1840); Cenni sopra un frammento di un antico diploma militare sardo (1848); Notizie sull’antica città di Tharros (1851); Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo, voll. I-II (1851-52); Proverbi sardi (1852; 2^ ed. accresciuta 1871); Memoria sopra i Nuraghi della Sardegna (1854); Bullettino archeologico sardo (1855-1864), periodico redatto pressoché interamente da lui; Guida del Duomo di Cagliari (1856); Catalogo della raccolta archeologica sarda del Can. Giov. Spano e da lui donata al R. Museo d’Antichità di Cagliari (1860); Guida della città e dei dintorni di Cagliari (1861); Illustrazione di una base votiva in bronzo con iscrizione trilingue latina, greca e fenicia trovata in Pauli Gerrei (1862); Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia Logudorese, voll. I-V (1863, 1865, 1870, 1872); Tavola di bronzo trovata in Esterzili (1867); Storia e descrizione di un Crocione antico in argento del Duomo di Cagliari (1868); Itinerario dell’isola di Sardegna del Conte Alberto Della Marmora, tradotto e compendiato con note (1868); Storia e descrizione dell’Anfiteatro romano di Cagliari (1868); Storia e necrologio del Campo Santo di Cagliari (1869); Storia dei pittori sardi e Catalogo descrittivo della privata Pinacoteca del can. Giov. Spano (1870); Acque termali di San Saturnino presso Benetutti (1870); Paleontologia sarda ossia l’età preistorica segnata nei monumenti che si trovano in Sardegna (1871); Vocabolario sardo geografico, patronimico e etimologico (1873); Storia della Zecca sarda (1874); Storia degli Ebrei in Sardegna (1875); Il Conte Alberto Della Marmora e storia della medaglia coniata in di lui onore dai Comuni della Sardegna (1875); Storia della chiesa di Santa Greca presso Decimo Manno (1876); Iniziazione ai miei studi (1876-1877); Bosa Vetus (1878, opera postuma).
Giovanni Spano (1803-1878), archaeologist
It would take truly too long to enumerate all of Giovanni Spano’s scientific and civil achievements. He was a canon of the Cagliari Cathedral and an eminent archaeologist. Spano was born in Ploaghe in 1803. After attending the seminary in Sassari and pursuing specialized studies in Rome, he returned to Cagliari in 1834 as chair of Sacred Scripture and Oriental Languages at the University of Cagliari. Despite many obstacles and misunderstandings, his academic career was brilliant and led to his appointment as University Rector in 1857. He held this position for over a decade (1857-1868).
In 1839 he became director of the university library, and in 1841 he was appointed canon of the Cagliari Cathedral. In 1854 he became headmaster of two boarding schools, the “Regio Convitto” and the “Collegio di Santa Teresa”, both in Cagliari.
In his long life, he studied culture from wide-ranging perspectives, focusing first on Sardinian language and popular traditions and later on archaeology and history. He was the founder of modern archaeology in Sardinia and the author of numerous publications. His numerous achievements earned him an appointment as Senator of the Kingdom in 1871.
In gratitude and honour, the City of Cagliari decided to donate the space for his tomb. In 1869, Spano had the ancient sarcophagus of a certain Lucius Aurelius Graptus—which he had just discovered nearby—raised on four columns and placed on the back of the cemetery church. He then placed the following commemorative inscription on the tabula ansata:
IOHANNES SPANVS
VIVVS SIBI FECIT
LOCVS DATVS
DECVRIONVM DECRETO
XV CAL(ENDAS). AVGVSTI MDCCCLXIX
(Giovanni Spano, while still alive, did this himself; the space was donated for free, by decree of the Civic Administration, on 18 July 1869).
The Roman inscription instead reads:
D(IS) M(ANIBVS)
L(VCIO) AVRELIO GRAP =
TO HOMINI BONO
VIXIT ANNIS PLVS
MINVS L EVSE =
BIA TODOTE COIVX
B(ENE) M(ERENTI) FE(CIT)
(Sepulchre dedicated to the Manes deities. Eusebia Todote made this tomb for her husband Lucius Aurelius Grapto, a good and well deserving man, whose life lasted for about fifty years)).
After the canon’s death, a real epitaph was added along the lower edge of the sarcophagus:
PATRIAM DILEXIT LABORAVIT OBIIT DIE III APRILIS A(NNO). MDCCCLXXVIII AETATIS SVAE LXXV
(Having loved his homeland and been always industrious, he died on 3 April 1878 at the age of seventy-five).
The monument is crowned by a bust of the deceased, probably sculpted by Giovanni Pandiani.
The most important publications of the canon Giovanni Spano include Ortografia sarda nazionale ossia Grammatica della lingua logudorese paragonata all’italiana (comparison between Sardinian or “lugudorese” grammar and Italian grammar, 1840); Cenni sopra un frammento di un antico diploma militare sardo (notes atop the fragment of an ancient Sardinian military diploma, 1848); Notizie sull’antica città di Tharros (on the ancient city of Tharros, 1851); Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo, voll. I-II (Sardinian-Italian dictionary, vol.1-2, 1851-52); Proverbi sardi (Sardinian proverbs, 1852; enlarged 2nd edition 1871); Memoria sopra i Nuraghi della Sardegna (Essay on Sardinia’s Nuraghi, 1854); Bullettino archeologico sardo (Sardinian archaeological bulletin, 1855-1864), periodical written almost entirely by him; Guida del Duomo di Cagliari (Guide to the Cagliari Cathedral, 1856); Catalogo della raccolta archeologica sarda del Can. Giov. Spano e da lui donata al R. Museo d’Antichità di Cagliari (Catalogue of Giovanni Spano’s archaeological collection, donated by him to the Cagliari Museum of Antiquity, 1860); Guida della città e dei dintorni di Cagliari (Guide to the city of Cagliari and its surroundings, 1861); Illustrazione di una base votiva in bronzo con iscrizione trilingue latina, greca e fenicia trovata in Pauli Gerrei (Illustration of a bronze votive offering with inscriptions in Latin, Greek and Phoenician found in Pauli Gerrei, 1862); Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia Logudorese, voll. I-V (inedited folk songs in central Sardinian “Lugudorese” dialect, vol. 1-4, 1863, 1865, 1870, 1872); Tavola di bronzo trovata in Esterzili (Bronze table found at Esterzili, 1867); Storia e descrizione di un Crocione antico in argento del Duomo di Cagliari (History and description of an ancient silver cross in the Cagliari Cathedral, 1868); Itinerario dell’isola di Sardegna del Conte Alberto Della Marmora, tradotto e compendiato con note (Count Alberto Della Marmora’s itinerary in Sardinia, translated, with summary and notes, 1868); Storia e descrizione dell’Anfiteatro romano di Cagliari (History and description of the Roman Amphitheatre in Cagliari, 1868); Storia e necrologio del Campo Santo di Cagliari (History and necrology of the Cagliari cemetery, 1869); Storia dei pittori sardi e Catalogo descrittivo della privata Pinacoteca del can. Giov. Spano (History of Sardinian painters and descriptive catalogue of the canon Giovanni Spano’s private collection, 1870); Acque termali di San Saturnino presso Benetutti (San Saturnino thermal waters near Benetutti, 1870); Paleontologia sarda ossia l’età preistorica segnata nei monumenti che si trovano in Sardegna (Sardinian palaeontology, or prehistoric marks in Sardinian monuments, 1871); Vocabolario sardo geografico, patronimico e etimologico (Sardinian geographical, patronymic and etymological dictionary, 1873); Storia della Zecca sarda (History of the Sardinian mint, 1874); Storia degli Ebrei in Sardegna (History of the Jews in Sardinia, 1875); Il Conte Alberto Della Marmora e storia della medaglia coniata in di lui onore dai Comuni della Sardegna (Count Alberto Della Marmora and history of the medal coined in his honour by the Municipalities of Sardinia, 1875); Storia della chiesa di Santa Greca presso Decimo Manno (History of the church of Santa Greca at Decimo Manno, 1876); Iniziazione ai miei studi (Initiation to my studies, 1876-1877); Bosa Vetus (1878, posthumous work).
Giuanni Spano (1803-1878), archeologu
Hiat a essi diaderus tropu longu enumerai totus is benemerentzias scientificas e civilis de Giuanni Spano, canonigu de sa Seu de Casteddu e archeologu summu. Nasciu a Piaxi in su 1803, apusti d’essi studiau in su seminariu de Sassari e de s’essi specializau a Roma est benniu a Casteddu in su 1834, prepostu a sa catedra de Sacra Scrittura e Linguas orientalis in sa locali universidadi. Sa carrera academica sua, mancai in mesu de tantis ostaculus e criticas, est stetia una de is prus brillantis i est acabàda cun sa nomina a arretori de s’Ateneu, incarrigu chi hat esercitau po prus de dexi annus (1857-1868).
In su 1839 hiat assumiu sa diretzioni de sa Biblioteca universitaria e in su 1841 est stetiu nominau canonigu de sa Seu de Casteddu. In su 1854 est diventau presidi de su Regiu Cunvitu e de su Collegiu de Santa Teresa, sempiri in sa capitali sarda.
In sa longa vida sua s’est ocupau de cultura in donnia diretzioni, passendi de s’interessu po sa lingua sarda e is traditzionis popularis a s’archeologia e a sa storia. Fundadori de s’archeologia moderna in s’isula e autori de medissimas publicatzionis, po is crarus meritus cosa sua in su 1871 est stetiu nominau senadori de su Renniu.
Su municipiu de Casteddu, a titulu de arreconnoscentzia e onori, dd’hiat bofiu assignai gratuitamenti s’area aundi podi fabricai sa propria tumba. Diaici, a palas de sa cresiedda cimiteriali, in su 1869 issu etotu nd’hat fatu pesai, apitzus de quatru colunnas fattas de nou, s’antigu sarcofagu de unu Lucius Aurelius Graptus, chi hiat agatau de pagu ingunis acanta, apichendiddi in tabula ansata custa iscritzioni arremonadora:
IOHANNES SPANVS
VIVVS SIBI FECIT
LOCVS DATVS
DECVRIONVM DECRETO
XV CAL(ENDAS). AVGVSTI MDCCCLXIX
(Giuanni Spano, sendi ancora biu, hat fatu po sei. Su logu est stetiu assignau gratuitamenti, po decretu de s’Aministratzioni civica, su 18 de triulas de su 1869).
S’iscritzioni romana invecis rèsada:
D(IS) M(ANIBVS)
L(VCIO) AVRELIO GRAP =
TO HOMINI BONO
VIXIT ANNIS PLVS
MINVS L EVSE =
BIA TODOTE COIVX
B(ENE) M(ERENTI) FE(CIT)
(Sepulcru dedicau a is deus de s’atru mundu. Sa mulleri Eusebia Todote hat fatu custu sepulcru po Luciu Aureliu Graptu, omini bonu e dinniu, chi hat biviu prus o mancu cinquant’annus).
Apusti de sa morti de su canonigu, longu s’oru in basciu de su sarcofagu est stetiu aciuntu su berideru epitaffiu cosa sua:
PATRIAM DILEXIT LABORAVIT OBIIT DIE III APRILIS A(NNO). MDCCCLXXVIII AETATIS SVAE LXXV
(Hat stimau sa Patria e hat sempiri traballau. Est mortu su 3 de abrili de su 1878 a settantacinc’annus de edadi).
Su monumentu est coronau de un’imbustu arretrattu de su defuntu, chi s’hada a podi crei traballu de su scrafeddu de Giuanni Pandiani.
In mesu de is principalis pubblicatzionis de su canonigu Giuanni Spano si podinti arregordai: Ortografia sarda nazionale ossia Grammatica della lingua logudorese paragonata all’italiana (1840); Cenni sopra un frammento di un antico diploma militare sardo (1848); Notizie sull’antica città di Tharros (1851); Vocabolario Sardo-Italiano e Italiano-Sardo, voll. I-II (1851-52); Proverbi sardi (1852; 2^ ed. accresciuta 1871); Memoria sopra i Nuraghi della Sardegna (1854); Bullettino Archeologico Sardo (1855-1864), periodico redatto pressoché interamente da lui; Guida del Duomo di Cagliari (1856); Catalogo della racolta archeologica sarda del Can. Giov. Spano e da lui donata al R. Museo d’Antichità di Cagliari (1860); Guida della città e dei dintorni di Cagliari (1861); Illustrazioni di una base votiva in bronzo con iscrizione trilingue latina, greca e fenicia trovata in Pauli Gerrei (1862); Canzoni popolari inedite in dialetto sardo centrale ossia Logudorese, voll. I-V (1863, 1865, 1870, 1872); Tavola di bronzo trovata in Esterzili (1867); Storia e descrizione di un Crocione antico in argento del Duomo di Cagliari (1868); Itinerario dell’isola di Sardegna del Conte Alberto Della Marmora, tradotto e compendiato con note (1868); Storia e descrizione dell’Anfiteatro romano di Cagliari (1868); Storia e necrologio del Campo Santo di Cagliari (1869); Storia dei pittori sardi e Catalogo descrittivo della privata Pinacoteca del can. Giov. Spano (1870); Acque termali di San Saturnino presso Benetutti (1870); Paleontologia sarda ossia l’età preistorica segnata nei monumenti che si trovano in Sardegna (1871); Vocabolario sardo geografico, patronimico e etimologico (1873); Storia della Zecca sarda (1874); Storia degli Ebrei in Sardegna (1875); Il Conte Alberto Della Marmora e storia della medaglia coniata in di lui onore dai Comuni della Sardegna (1875); Storia della chiesa di Santa Greca presso Decimo Manno (1876); Iniziazioni ai miei studi (1876-1877); Bosa Vetus (1878, opera postuma).